Michael Pollan: dal punto di vista delle piante

And agriculture suddenly appeared to me not as an invention, not as a human technology, but as a co-evolutionary development in which a group of very clever species, mostly edible grasses, had exploited us, figured out how to get us to basically deforest the world.

L’agricoltura improvvisamente non mi è apparsa come un’invenzione, come una tecnologia umana, ma come uno sviluppo coevolutivo in cui un gruppo di specie molto intelligenti, per la maggior parte erbe commestibili, ci ha sfruttato, ha scoperto come fare in modo che noi, essenzialmente, deforestassimo il mondo.

(anche con sottotitoli in italiano)

Commenti

Mammifero Bipede ha detto:

Qualunque strategia evolutiva eccessivamente egoista rischia di tramutarsi in un boomerang. Ovviamente non è necessaria molta intelligenza per “piacere ad un predatore”, mentre l’operato umano ha incrociato e modificato forma e gusto di quelle piante al punto da renderne le “figliazioni” ultime inadatte alla sopravvivenza in un ambiente naturale.
Insomma, anche se fosse, probabilmente finiremo con l’estinguerci insieme, “furbissimi vegetali” e “furbissimi animali”…

Lopo ha detto:

Molto probabile! È l’altra faccia delle strategie win-win: possono essere anche lose-lose, se gira male…

Weissbach ha detto:

Stavo per revisionarlo io ma Stefania è stata più veloce.
Quasi OT: hai visto quello di Julia Sweeney?

Lopo ha detto:

Solo l’incipit, per ora… lo recupero a breve!

Ritorno in topic: ho preso in traduzione quello di Anupam Mishra sulle tecniche di raccolta dell’acqua in India, servirà un revisore…